Due marine

Nelle vetrine adiacenti al flagshipstore si installano due marine miniaturizzate. Si tratta di uno still life racchiuso in due scatole magiche che evoca l’idea del mare e delle vacanze.

Ma in luogo di una riproduzione veristica e descrittiva, l’intento è stato quello di costruire un piccolo gioco di carattere infantile. I box sono cubi di specchio che consentono una rifrazione infinita.

Nel primo dei quali, una piccola spiaggia, dove il sale funge da sabbia, sono infissi alcuni ombrellini realizzati con ingredienti di pasticceria: piccoli fusti di zucchero sostengono fette di limone e di arancia a comporre degli ombrellini per ripararsi dal sole. Una mano infantile ha scritto sulla sabbia il logo del brand come a segnare un territorio e in angolo, verso la riva, su un pennone svetta una bandiera con la medesima insegna a designare un immaginario stabilimento balneare.

Nel secondo box si rappresenta una piccola regata, ma le barche sono ricreata a partire da ferri da stiro rovesciati ad alludere a uno strumento sartoriale; la velatura è realizzata in carta con diverse angolazione e piegature. Anche qui al filo dell’orizzonte il marchio è discretamente leggibile sulle vele.

Gli scafi appoggiano su un pavimento di cristallo sotto il quale si muove un mare inventato, fatto di una seta che torna a citare un materiale sartoriale. Il fondo del mare è ancora uno specchio che sigilla l’installazione e che ne riflette la magia.

Uno studio particolare di ottica e rifrazione dà luogo a un effetto moltiplicatore che restituisce profondità di campo infinita alle due marine e ne sottolinea il carattere tenero e giocoso.



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